N.inv. Pigorini/ Serie W
71975/HT Wa 1779 (A 301)
Il nodulo pendente a un foro 71975/HT Wa 1779 è l’unico pezzo del corpus del Pigorini che reca un’impressione di sigillo raffigurante “un leone ritto volgente indietro il capo”.
Esso reca il segno A 301 sulla faccia C.
A 301/JO?
Ricorre spesso singolarmente su noduli pendenti, il suo significato è sconosciuto, ma potrebbe essere in relazione con i magazzini connessi con l’industria tessile (Weingarten 2017).
Nel corpus della lineare A sembra ricorrere in contesti di personale. Tuttavia, può anche essere associato a frazioni, e non è chiaro se ricorra sempre con lo stesso significato in vari contesti (TMT 321, Schoep 2003,138).
Il segno è attestato anche con una funzione di sillabogramma. Una probabile identificazione con B 36 / jo (?) è stata da tempo postulata sulla base di statistiche di ricorrenze e argomenti paleografici (Duhoux 1978; Facchetti-Negri 2003, 60-62).
Come la quasi totalità delle cretule, il nodulo proviene dal Quartiere Nord-Ovest della Villa; probabilmente in origine conservati al piano superiore, crollato a seguito dell’incendio che distrusse la distrusse, sono stati ritrovati nel vano 13, per questo battezzato “la stanza dei sigilli” e nell’area del portico 11.
Misura del nodulo 1,6 x 1,6 x 1,2 cm.
Scriba Wa 100
Impronta di sigillo HT 45, attestata su 25 supporti, ricorre solo una volta nel corpus del Pigorini.
l leone qui rappresentato, rivolto verso sinistra, con corpo parzialmente di profilo, testa rivolta indietro e bocca spalancata, è considerato un esempio di “Incompetent naturalism” (Weingarten 1988, 105), come nota J. Weingarten, perché le parti del corpo dell’animale che compaiono maggiormente caratterizzate sono quelle che l’incisore conosceva meglio, essendosi probabilmente basato sulle pelli di leone, mentre appare confusa la resa delle proporzioni del corpo, la cui parte anteriore è raffigurata come vista dall’alto, e del muso. La resa di questo esemplare lo avvicina ai lavori del “Jasper Lion Master”, mentre la tecnica adottata per dettagli di testa, criniera e coda tramite punti e file di linee rette lo ha fatto riconoscere come parte del più ampio “Line-Jawed Lion Group”.
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