N.inv. Pigorini/ Serie W

 71971 / HT Wa 1759

Il nodulo pendente ad un foro 71971 / HT Wa 1759, insieme a 71972/ HT Wa 1301, reca l’impronta di sigillo “Profilo sinistro con testa di grifone” (Del Freo 2002-2003, 65).

Esso reca un segno in Lineare A sul lato C

A 301/ JO?

Ricorre spesso singolarmente su noduli pendenti, il suo significato è sconosciuto, ma potrebbe essere in relazione con transazioni pertinenti all’industria tessile (Weingarten 2017). Nel corpus della lineare A sembra ricorrere anche in contesti di registrazione di personale. Tuttavia, può anche essere associato a segni di frazione, ma non è chiaro se ricorra sempre con lo stesso significato (TMT 321, Schoep 2003,138). Il segno è attestato anche con funzione di sillabogramma. Una probabile identificazione con B 36 / jo (?) è stata da tempo postulata sulla base di statistiche di ricorrenze e argomenti paleografici (Duhoux 1978; Facchetti-Negri 2003, 60-62).

Come la quasi totalità delle cretule, il nodulo proviene dal Quartiere Nord-Ovest della Villa; probabilmente in origine conservati al piano superiore, crollato a seguito dell’incendio che la distrusse, sono stati ritrovati nel vano 13, per questo battezzato “la stanza dei sigilli” e nell’area del portico 11 (Halbherr 1903, 30; Levi 1925, 73; per i luoghi di provenienza dei documenti amministrativi cfr. Militello 1988, 1992, 2001, 2011).

Misure 2.0 cm x 1.7 cm x 1.6 cm.

Scriba —

L’impressione di sigillo HT 99 è attestata su 24 supporti; due al Museo Pigorini (Del Freo 2002-2003,65).

Il motivo rappresenta un grifone in posizione araldica con ali delineate per mezzo di grosse linee verticali e parallele; esso è stato attribuito da Weingarten alla Scuola della Figure Alate per via di un tratto diagnostico, che caratterizza la resa delle ali e del collo del grifone (Weingarten 1988, 96).

Il grifone è un motivo di origine siriana (Palmer 2014, 35), tuttavia, nella sua variante egea, esso gode di maggiori somiglianze con quello egizio: corpo leonino, testa d’aquila fanno di lui un predatore, ma anche un simbolo regale e di protezione, una valenza che condivide con il leone (Morgan 2010, 303 e 317, Blakolmer 2018, 128-132).

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